Farmaci e Allattamento


I farmaci compatibili:

Tra gli analgesici e gli antipiretici: il paracetamolo, l’ac. acetilsalicilico, l’ibuprofene.

La maggior parte dei rimedi per tosse e raffreddore.

Tra gli antibiotici: la penicillina (e derivati), l’eritromicina, le cefalosporine.

La digossina, l’insulina, i broncodilatatori (es. il salbutamolo), la maggior parte degli antiipertensivi.

Gli integratori alimentari contenenti ferro e vitamine.

Tutti i farmaci autorizzati ad essere somministrati direttamente ai bambini nei primi mesi di vita.

I farmaci VIETATI

Le controindicazioni considerate “assolute” sono limitate e sono quindi pochi i farmaci che necessitano sempre della sospensione dell’allattamento al seno:

i farmaci anti-tumorali (ciclofosfamide, ciclosporina, doxorubicina, metotrexate)

le sostanze radioattive utilizzate in radiodiagnostica (limitatamente alla loro durata di azione)

i farmaci antitiroidei (diversi dal tiouracile)

il cloramfenicolo

 

In questi casi è necessario che la mamma sospenda l’allattamento, per alcuni di essi solo temporaneamente, fino al termine della terapia.

 

Il pediatra o l'ostetrica consultata forniranno indicazioni su come mantenere la produzione lattea fino al momento della ripresa dell’allattamento al seno.

Quanto farmaco passa nel latte?

La maggior partedei farmaci passa nel latte materno, ma la gran parte di essi, quando assunti alle dosi terapeutiche, non ha effetti sulla produzione del latte o sulla salute del lattante.

 

A parte rare eccezioni la concentrazione dei farmaci nel latte è molto bassa e, in generale, si può affermare che la dose assunta dal lattante non supera l’1% di quella introdotta dalla mamma (anche se ci sono eccezioni).

 

La quantità che vi passa, comunque, dipende da vari fattori tra i quali:

la dose di farmaco assunto dalla nutrice,

la via di somministrazione,

la sua capacità di penetrare nei grassi (lipofilia): tanto più è lipofilico, tanto più il farmaco penetra nel latte,

la sua capacità di legarsi alle proteine del sangue materno: i farmaci legati alle proteine diffondono meno facilmente nel latte,

la durata di attività del farmaco nel sangue materno (emivita): attenzione ai farmaci con emivita lunga per la possibilità che si accumulino progressivamente nel sangue materno (se possibile preferire farmaci con emivita breve),

il rapporto che si crea tra quantità presente nel latte e quantità presente nel sangue materno (rapporto L:P),

la capacità di assorbimento di quel farmaco da parte dell’intestino della mamma e del neonato (biodisponibilità),

lo stato di salute e l’età del bambino: i neonati, soprattutto i pretermine, sono a maggior rischio di presentare alti livelli ematici dei farmaci trasmessi a causa dell’immaturità del fegato e dei reni necessari per il loro metabolismo ed eliminazione,

il giorno di lattazione: nei primi giorni di vita il colostro viene assunto dal neonato in una quantità tanto modesta che, di conseguenza, la quantità di farmaco che arriva al bambino sarà molto bassa,

se quel farmaco è stato approvato per l’uso nella popolazione pediatrica: in caso di risposta affermativa la sua presenza nel latte materno non comporta particolari rischi per il lattante.

 

Consiglio:

Prendete il farmaco DOPO LA POPPATA, in modo che il tempo trascorso tra una poppata e l'altra dia il tempo al corpo di eliminare il farmaco!